domenica 16 gennaio 2011

(1a Parte) Progettare una Repubblica nuova

Progettare la Repubblica: sforzo collettivo di costruzione di futuro.
testo dell'intervento tenuto all'incontro orgnizzato da Sardegna Democratica su "Autonomia, sovranità, indipendenza" Cagliari - Hotel Mediterraneo | Sett.2010

Cominciamo questo intervento ponendoci una domanda:
quale esercizio di partecipazione politica più appassionante riuscireste a proporre ad un popolo martoriato da 600 anni di cancellazione della libertà di decidere, di scegliere, di costruire il proprio futuro?
Non di certo la riscrittura di un documento quale lo statuto di autonomia, che negli ultimi 60 anni ha consentito un progressivo annichilimento culturale, la snazionalizzazione del nostro popolo, la cancellazione della sua lingua, l’assottigliamento progressivo della sua base produttiva, il diffondersi di un fatalismo atavico e di un incapacità cronica a progettare un destino differente.
Noi abbiamo la consapevolezza che non esista nulla di più affascinante politicamente che progettare e costruire una nuova Repubblica.
Progettare istituzioni, studiare le leggi del vivere associato, definire beni collettivi materiali e immateriali, progettare sistemi di istruzione moderni, inventare diritti inclusivi e volti al futuro, garantire democrazie sempre nuove e sempre più permeanti, accompagnare, assistere e leggere le trasformazioni dei territori e delle società locali.
Progettare una Repubblica permette a tutti di dare un contributo. Le passioni di ognuno sono anima e sostanza di un progetto del genere. Non esiste Repubblica senza le intelligenze collettive e senza le passioni individuali.
Tutto questo, e molto di più, è progettare una Repubblica. Un esercizio di libertà, un esercizio di sovranità.
È anche sicuramente assunzione di responsabilità. Senza ombra di dubbio volontà di rapportarsi al mondo, di mostrare le proprie capacità, di non aver paura dei propri limiti. Capacità di guardare al futuro e di rileggere il proprio passato senza paura.
La Repubblica nuova da sognare, progettare e realizzare non è nient’altro che una sintesi delle passioni di un popolo che diventa sostanza, norme condivise, futuro scritto e da scrivere.
L’esatto opposto, insomma, di un progetto autonomista limitato e limitante, con un orizzonte chiuso e uno sguardo miope.
In Sardegna ricostruire fiducia e speranza nel futuro ha un solo sinonimo: “fare la Repubblica”.

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