lunedì 17 gennaio 2011

(2a Parte) Progettare una Repubblica nuova


Costruire partecipazione, costruire coscienza nazionale: trasparenza e chiarezza.
Con questa prospettiva, quando andiamo in giro per la Sardegna a portare i nostri temi e le nostre riflessioni, condividendole con le persone che animano le nostre assemblee, non abbiamo alcuna paura ad affermare i nostri obiettivi. Non abbiamo paura né di spaventare né di impressionare i nostri interlocutori.  È la nostra forza.
Le persone che ci seguono sono sempre di più e sempre più consapevoli che il partecipare ad un nostro incontro equivale a sentire cose del genere, cose che “pochi” propongono nel dibattito attuale.
Nessun salto nel buio, ma una Repubblica Nuova da definire pezzo per pezzo, passo per passo.
Ci piacciono le cose chiare, senza sotterfugi, senza opportunismi e prive di secondi fini.
Noi vogliamo fare la Repubblica e questo andiamo a dire a tutti, ovunque.
L’esatto contrario di ciò che fa la politica autonomista, che conosciamo per come ha strutturato la sua capacità di aggiramento della realtà,  capacita di finzione e di elusione. C’è sempre un dire che nasconde un secondo fine. C’è sempre un dire strumentale che giustifica percorsi di conservazione.
Per noi è l’inverso, c’è un fine che determina il dire e l’agire, tutto alla luce del sole.
Qualcuno ricorderà le finalità annunciate con il piano di rinascita: piena occupazione, rilancio dei comparti produttivi, miglioramento delle infrastrutture. Cosa hanno fatto? Ovvio, l’esatto contrario. Non sto a raccontarvelo.
Qualcuno ricorda le promesse e le aspettative create dalla giunta Melis, la prima e unica giunta a guida sardista nella storia della Sardegna?
Qualcuno ricorda le promesse della giunta “autonomista e sardista” a guida Cappellacci che attualmente governa la Sardegna?
Purtroppo la memoria è spesso troppo corta per consentirci lo sviluppo di un sapere critico in grado di trarre insegnamento da certi comportamenti, sta di fatto che se volessimo definire ancora una volta il pensiero autonomista in Sardegna nell’ultimo sessantennio non si potrebbe evitare di definirlo come un pensiero contradditorio, capace di affermare tutto e di contraddirsi a breve giro di posta.
Insomma: una grande truffa.

Segue... (3a Parte - Sperimentare nuova partecipazione: la seconda grande trasformazione)


testo modificato dell'intervento tenuto all'incontro orgnizzato da Sardegna Democratica su "Autonomia, sovranità, indipendenza" Cagliari | Hotel Mediterraneo | Sett.2010

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