giovedì 16 ottobre 2014

Città del Messico, 16 di ottobre del 1968: due studenti che insegnarono qualcosa al mondo

E’ il 1968 e a Città del Messico si svolgono le Olimpiadi. Sono giornate cupe, cariche di tensioni frutto di un anno intenso e pieno di eventi, dalla primavera di Praga all’uccisione di Marthin Luther King.
Il 16 di Ottobre si svolge la finale dei 200 metri uomini.
Tra i partecipanti ci sono due atleti neri Americani, Tommie Smith e John Carlos, studenti di sociologia a Barkley e aderenti al movimento “Olympic Project for Human Rights”.


Il movimento si batte per i diritti umani contro il segregazionismo negli USA e propone il boicottaggio dei giochi o perlomeno l’utilizzo di quella platea mondiale per denunciare, per urlare la voglia di giustizia.
Così, il 16 ottobre quei due studenti trionfano nella gara dei 200 metri. Smith arriverà primo stabilendo il nuovo record del mondo con un tempo inferiore ai 20 secondi mentre Carlos finirà la gara al terzo posto. Due ragazzi, giovani ma fermi nelle loro convinzioni, non si lasceranno prendere dall'entusiasmo del momento e metteranno in atto quello che passerà alla storia come uno dei gesti più dirompenti mai messi in pratica durante una competizione sportiva.
Durante la premiazione Tommie e John salgono sul podio con il capo chino, il pugno chiuso sollevato avvolto in un guanto nero, i piedi scalzi e una collanina al collo con tante pietroline in ricordo dei neri che si erano battuti per i propri diritti. Il secondo classificato, un giovane australiano, porterà per solidarietà la coccarda del movimento. Un gesto semplice e simbolicamente potente capace di catturare le coscienze e di passare alla storia.
Ricordare quel gesto significa ricordare come lo sport rappresenti un momento fondamentale della vita quotidiana e che attraverso esso qualsiasi messaggio può essere comunicato e veicolato. Tommie e John ce l’hanno insegnato e noi li ricordiamo oggi a quasi cinquant’anni da quel giorno d’autunno. Per i diritti degli uomini e delle donne, contro il segregazionismo, il razzismo e contro la stupidità umana.
Frantziscu Sanna Carta

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