mercoledì 20 aprile 2011

I costi della politica, il web e i buoni esempi

Ho letto oggi con attenzione un interessante articolo comparso sull'Unione Sarda a firma di Maria Francesca Chiappe che riportava le dichiarazioni dell'europarlamentare sardo Giomaria Uggias in merito all'utilizzo dei fondi del gruppo consiliare durante la legislatura scorsa in consiglio regionale.
Ora, è evidente che la quantità di risorse, in mano ad un "consigliere regionale", è talmente ingente da spingere chiunque rivesta questo ruolo a farne un utilizzo variegato e spesso non direttamente riconducibile, perlomeno in maniera chiara, ad attività istituzionali e politiche.

Il pezzo della Chiappe, riporta le risposte date da Uggias al pubblico ministero Marco Cocco nell'ambito di un'indagine giudiziaria sull'utilizzo dei fondi pubblici e il tutto, potete vederlo nell'articolo, appare quanto meno imbarazzante.
Senza voler fare i moralisti, disciplina fin troppo diffusa quanto ininfluente nell'attivare reali meccanismi di cambiamento, viene spontaneo fare una proposta semplice e banale, che vada leggermente oltre quella, sacrosanta, che propone la generale riduzione dei costi della politica, ossia:
- rendere obbligatoria la pubblicazione di tutte le spese (dalle più grandi alle più piccole), con annessa una descrizione, su una pagina web destinata alla trasparenza amministrativa delle attività di ogni gruppo consiliare.

Trattandosi di fondi pubblici destinati ad attività istituzionali e non riguardanti la retribuzione del singolo consigliere ogni cittadino-elettore dovrebbe poter sapere che quel determinato partito politico utilizza in un certo modo, piuttosto che in un altro, i soldi destinati alle attività istituzionali. Sarebbe il minimo insomma.

Un semplice accorgimento, questo, che costringerebbe ogni consigliere del parlamento sardo a mantenere un minimo di decoro e trasparenza. Il web ci offre gli strumenti di controllo: impariamo ad utilizzarli.
Il tutto ovviamente andrebbe portato avanti in attesa della volontà condivisa che porti alla riduzione dei costi (o meglio degli sprechi) della politica. Cercare in tutti i modi di invertire una prassi, fin troppo radicata, volta al non rispetto del denaro pubblico e incurante dell'insofferenza dei cittadini verso i perversi meccanismi della politica è una strada che va percorsa con tutti gli strumenti possibili. La trasparenza è sicuramente il primo di questi strumenti.

So che si tratta di un piccolissimo segnale, ma credo che, così facendo, ai nostri consiglieri verrebbe qualche piccola perplessità prima di utilizzare i soldi pubblici per pagare un biglietto aereo ad un collaboratore misterioso per andare a sentire una conferenza di Eugenio Scalfari (cfr articolo US).

Thomas Sankara, Presidente del Burkina Faso negli anni '80, mentre cercava di riformare radicalmente il paese più povero del mondo, amava gironzolare con la sua renault 4 per dimostrare a tutti che i governanti dovevano in primis essere in grado di ricostruire una nuova etica dell'azione politica.
Ridusse gli sprechi, eliminò il parco Mercedes a disposizione dei funzionari pubblici, rese trasparenti gli stipendi di tutte le cariche istituzionali, combattè la corruzione. Affermava allora Sankara che con la lotta alla corruzione, l'austerità e l'erosione dei privilegi il bilancio dello stato poteva andare in pari senza bisogno di prostrarsi al Fondo Monetario Internazionale.
Di certo non si potrà pretendere tanto dalla nostra classe dirigente ma gli esempi, spesso, servono per evitare di fare i soliti errori che trasformano la politica, agli occhi della gente, nel peggior affarismo utilitarista.
Chi vuole progettare e costruire una nuova Repubblica non può che ripartire da questo punto programmatico: restituire moralità e dignità alla Politica.
Thomas Sankara in questo fu un maestro e per questo fu assassinato dopo aver guidato per soli quattro anni la rivoluzione Burkinabè.
A noi spetta il compito di scegliere gli esempi giusti per indirizzare, nel modo più corretto, la nostra voglia di cambiamento. Insomma, è tempo di imparare a scegliere.

Frantziscu Sanna









Il link all'articolo dell'Unione Sarda:
http://edicola.unionesarda.it/Corrente/Articolo.aspx?Data=20110420&Categ=2&Voce=1&IdArticolo=2573056



FONDI AI GRUPPI. 

L'elenco dei rimborsi ottenuti in un anno da consigliere regionale

Uggias e quelle spese sospette

L'europarlamentale dell'Idv e i conti che il pm contesta

Mercoledì 20 aprile 2011
Chiusa l'inchiesta sui fondi ai gruppi consiliari, il pm di Cagliari Marco Cocco ha depositato gli atti. Tra questi ci sono i verbali d'interrogatorio dei consiglieri regionali sotto accusa per peculato.
Vedi le fotoGiommaria Uggias (Idv) è l'unico europarlamentare sardo. Prima, però, è stato consigliere regionale. Dei fondi destinati ai gruppi del Consiglio regionale ha utilizzato 32.500 euro tra il febbraio 2008 e il marzo 2009. Il 26 giugno dello scorso anno si è difeso davanti al pm Marco Cocco dopo aver consegnato un prospetto riepilogativo delle spese.
Pm: «I 381,4 euro alla voce “cancelleria” è da riferire interamente alle finalità politico-istituzionali»?
Uggias: «Sì».
Pm: «E la spesa per il carburante»?
Uggias: «Anche».
Pm: «Nel riepilogo ci sono 7.875,25 euro per spese di rappresentanza e convito. Può ricordare chi erano i convitati e quali ragioni istituzionali vi impegnavano nel confronto durante ciascuna delle occasioni conviviali»?
Uggias: «Non sono in grado di specificarlo, tutte riguardavano comunque l'attività svolta e da programmare quale consigliere regionale. Si trattava prevalentemente di incontri conviviali coi miei collaboratori».
Pm: «Ha indicato 1.620 euro per riviste e quotidiani. Conferma di aver destinato a tale esigenza le risorse stanziate per i gruppi»?
Uggias: «Sì, totalmente».
Pm: «Le fatture per cancelleria, manutenzione e telefonia sono intestate al suo studio legale. Sono state riportate nella contabilità come costi da detrarre a fini fiscali»?
Uggias: «Non so se qualcuna o tutte le fatture siano state riportate nella contabilità del mio studio, se ne occupa il commercialista».
Pm: «Durante la sua campagna elettorale ha ricompensato una sua collaboratrice con 2.100 euro. In che senso c'era attinenza con le attività del Gruppo Misto»?
Uggias: «Si occupava di comunicazione e dei sondaggi illustrativi della mia attività nel dopo-Soru».
Pm: «Un operatore dei servizi cimiteriali durante le sue campagne elettorali ha attaccato i manifesti e ha ricevuto 1.110 euro».
Uggias: «Gli ho riconosciuto una sorta di compenso complessivo».
Pm: «Tra le fatture ci sono pernottamenti a Roma, quale la ragione istituzionale della spesa»?
Uggias: «Si trattava di finanziare la formazione dei miei collaboratori per la Banca del Tempo».
Pm: «C'è un biglietto aereo Olbia-Roma per una sua collaboratrice».
Uggias: «Doveva assistere a una lectio magistralis di Eugenio Scalfari».
Pm: «C'è una ricevuta di un biglietto aereo per Manchester».
Uggias: «Sinceramente non ricordo».
Pm: «Qualche suo parente lavora in Gran Bretagna»?
Uggias: «Mia sorella, a Manchester».
Pm: «È stato a Napoli nel ponte dell'Immacolata».
Uggias: «Non sono in grado di rammentare l'esigenza istituzionale che mi ha portato a Napoli e Pompei».
Pm: «C'è anche un biglietto aereo per Parigi a fine anno».
Uggias: «Si tratta di un errore».
Pm: «Quanto percepiva come consigliere regionale»?
Uggias: «Novemila euro netti più l'indennità di acculturamento (9.000 ogni 4 mesi), 3.300 euro al mese per spese di segreteria e l'indennità di trasferta, un tanto al chilometro: nel novembre 2006 1.176 euro».
Pm: «Ha avuto l'indennità di reinserimento al termine della legislatura»?
Uggias: «Sì».
Pm: «Ha percepito circa 42.900 euro in un anno a titolo di rimborso per spese di segreteria e collaboratori. Lei dice di averne speso 26.255, con un residuo attivo pari a 16,644. Può chiarire le ragioni che l'hanno indotta a utilizzare per quelle spese i fondi destinati a gruppo»?
Uggias: «In realtà ho speso soldi per altri collaboratori che non voglio nominare».
Pm: «Nello stesso periodo ha percepito 32.000 euro per aggiornamento, lei ha però documentato spese per 4.383, con un residuo attivo di 27.600 euro».
Uggias: «Ho speso l'indennità per finalità che oggi non sono in grado di documentare. Mi riservo di farlo».
Maria Francesca Chiappe

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