martedì 25 ottobre 2011

Trekking Tricolore - Rassegna stampa


Di seguito trovate l'articolo di Enrico Carta apparso sulle pagine di oggi de La Nuova Sardegna tratto da questo commento.

Trekking Tricolore con polemica indipendentista
Oristano, la manifestazione farà tappa presso i monumenti simbolo della storia sarda e degli Arborea
La passeggiata celebra i 150 anni dell’unità d’Italia «È revisionismo storico» ORISTANO. Il trekking tricolore, appuntamento celebrativo dei 150 anni dell’Unità d’Italia, farà tappa presso alcuni dei monumenti simbolo dell’indipendenza isolana. Sulla manifestazione in programma il 31 ottobre, si scatena la polemica degli indipendentisti di Progetu Repùblica che la bollano come un’operazione di «revisionismo storico». Le prime due tappe del percorso saranno infatti la torre di Mariano II di Arborea e piazza Eleonora, dove campeggia la statua della giudicessa degli Arborea, monumenti simbolo dell’unità e dell’indipendenza isolana.

MARTEDÌ, 25 OTTOBRE 2011
Pagina 1 - Oristano
Il percorso toccherà alcuni simboli della storia degli Arborea. Insorge Progetu Repùblica
«No al trekking Tricolore»
Polemica sulla passeggiata dei 150 anni dell’Unità d’Italia
ENRICO CARTA

ORISTANO. Prima Eleonora d’Arborea spacciata come un’eroina del Risorgimento italiano. Ora il trekking urbano, che in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, diventa Trekking Tricolore e tocca i luoghi simbolo dell’indipendenza della Sardegna.
Ce n’è a sufficienza perché gli indipendentisti di oggi insorgano nuovamente contro un’iniziativa che di per sé è anche lodevole, ma che ha sicuramente la colpa di adattare la storia ad esigenze nazionalistiche e non certo in chiave isolana.
 La passeggiata che il 31 ottobre condurrà i partecipanti tra i monumenti più apprezzati della città, farà tappa anche presso quelli che non possono essere considerati altrimenti se non come simboli dell’unità sarda sotto il segno e la bandiera degli Arborea. Manco a farlo apposta, il Trekking tricolore al quale Oristano aderisce con altri trentuno comuni italiani grazie all’organizzazione della Pro loco, parte dalla torre di Mariano II di Arborea, per poi proseguire il proprio cammino in piazza Eleonora e soffermarsi di fronte alla statua della giudicessa.
 Se non sono simboli dell’indipendenza atavica dell’isola questi, allora non ne esistono altri in tutta la Sardegna. E passi che la statua fu eretta molti decenni dopo che la giudicessa era scomparsa, ma di certo quella figura rappresenta qualcosa di molto più simbolico della semplice data in cui fu piazzata lì quando l’unità d’Italia era già cosa fatta da qualche decennio.
 Tutte le altre tappe saranno in luoghi e vie intitolate a personaggi diventati simboli dell’italianità. Ma di certo è difficile credere che lo fossero Mariano II ed Eleonora d’Arborea. E così gli indipendentisti insorgono per la seconda volta in pochi mesi, dopo che la figura della giudicessa era finita al centro di un convegno in cui, con un triplo salto mortale rovesciato, le si attribuiva un ruolo nell’unità d’Italia. È Progetu Repùblica a far sentire la propria voce con Frantziscu Sanna: «La follia non arriverebbe a tanto - esordisce nel suo intervento -, ma Oristano è una città priva di memoria, una città in agonia capace di tutto. Il Trekking Urbano è un’iniziativa di per sé interessante che punta a rivitalizzare le realtà urbane, ma si inquadra in un filone molto caro ai politici oristanesi e al loro viscerale unionismo: il revisionismo storico. La Torre di Mariano II e piazza Eleonora, con il loro valore storico, verranno sacrificate sull’altare del nazionalismo italiano. È il segno di un degrado culturale che si permette di organizzare una sfilata populista con canti sul Piave, inni dei barsaglieri, lettura di letterine firmate da Pisacane e Garibaldi. Hanno toccato il fondo». Resta solo la passeggiata.


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