Se provaste a riprendere i vostri libri di storia delle
scuole medie sicuramente trovereste la notizia relativa al sacrifico del
soldato sabaudo Pietro Micca che, il 30 agosto del 1702, con un gesto di eroismo
sacrificò la sua vita per difendere la città di Torino dall’esercito francese.
Pietro Micca è noto a tutti i ragazzi sardi che frequentano
la pubblica istruzione italiana.
Quegli stessi libri non vi parleranno, invece, di Frantziscu
Cilocco, sardo nato a Cagliari, che fu trucidato cento anni più tardi, 30 di
agosto del 1802, dall’esercito Piemontese a Sassari per aver combattuto per l’indipendenza
della Sardegna e per la dignità del popolo sardo nella rivoluzione antifeudale.
Attraverso i libri di storia ci costringono a studiare la
storia italiana, i suoi eroi e le sue vicende, nel frattempo fanno scomparire
la nostra storia nazionale le sue vicende e i personaggi che ne hanno segnato
il cammino.
Provate a vedere quante vie nei comuni sardi sono dedicate a
Pietro Micca e quante invece ne sono state dedicate a Frantziscu Cilocco. Un
popolo che non conosce la sua storia sarà incapace di costruire il proprio
futuro.
Per questo oggi, 30 di agosto 2013, io, da repubblicano
sardo, ricorderò l’assassinio e il supplizio di Frantziscu Cilocco, patriota
sardo morto per un più alto ideale di giustizia e libertà.
Pro s’istoria natzionale!
Frantziscu Sanna Carta
La morte di Frantziscu Cilocco:
"Gli ultimi giorni furono dei più terribili che si possano immaginare. Messo, sanguinante e pesto, sul dorso di un asino, fece il suo ingresso in Sassari, a torso nudo, fustigato senza sosta dal boia tra il dileggio dei popolani, istigati dal baronaggio sassarese, che nella sua cattura vedeva la fine di un proprio incubo sociale. Sembra che il C., stravolto dai patimenti, durante gli interrogatori, tentasse di inimizzare il proprio ruolo e giungesse fino a chiedere la grazia. Ma il processo era solo un passo formale verso l'esecuzione, che si voleva esemplare. Il 12 agosto venne emessa la sentenza. Il 30 ag. 1802, all'età di trentatré anni (Pola), pur disfatto per le torture subite, recuperata la propria lucidità, "con animo forte" (Martini), il C. saliva sulla forca. Il suo corpo rimasto esposto per diversi giorni, fu poi bruciato e le ceneri sparse al vento."
Frantziscu Sanna Carta
La morte di Frantziscu Cilocco:
"Gli ultimi giorni furono dei più terribili che si possano immaginare. Messo, sanguinante e pesto, sul dorso di un asino, fece il suo ingresso in Sassari, a torso nudo, fustigato senza sosta dal boia tra il dileggio dei popolani, istigati dal baronaggio sassarese, che nella sua cattura vedeva la fine di un proprio incubo sociale. Sembra che il C., stravolto dai patimenti, durante gli interrogatori, tentasse di inimizzare il proprio ruolo e giungesse fino a chiedere la grazia. Ma il processo era solo un passo formale verso l'esecuzione, che si voleva esemplare. Il 12 agosto venne emessa la sentenza. Il 30 ag. 1802, all'età di trentatré anni (Pola), pur disfatto per le torture subite, recuperata la propria lucidità, "con animo forte" (Martini), il C. saliva sulla forca. Il suo corpo rimasto esposto per diversi giorni, fu poi bruciato e le ceneri sparse al vento."
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