martedì 29 marzo 2011

Cosa festeggiamo quest'anno?

80 mila euro, questo sarà lo stanziamento per il 2011 da parte della Regione Sardegna per le celebrazioni riguardanti "Sa die de sa Sardigna" la festa nazionale del nostro popolo. Il 28 di Aprile rappresenta infatti un evento memorabile collocato in quel triennio rivoluzionario che portò la nostra terra, dopo la cacciata dei dominatori Piemontesi, ad un passo dalla conquista della libertà.
Sapete invece a quanto ammonta lo stanziamento riguardante le celebrazioni dell'unità d'Italia in Sardegna?
O meglio, sapete quanto ha attualmente stanziato la Regione Autonoma della Sardegna per celebrare tale ricorrenza?

Ben 750 mila euro, distribuiti tra convegni, concerti, partecipazioni a fiere, pubblicazioni da distribuire nelle scuole e gadget colorati.
Insomma, ancora una volta qualora ce ne fosse ulteriore bisogno, la classe dirigente unionista dimostra il proprio servilismo e soprattutto un'incapacità atavica nell'investire sul nostro futuro e sulla nostra coscienza nazionale. Piuttosto che celebrare un momento di grande passione civica, di unità e di grande importanza storica per la nostra terra e per le nostre comunità, la classe politica unionista preferisce immolarsi sull'altare del risorgimento italiano, venerare i monarchi sabaudi e fare incetta di falsi storici. Piuttosto che ricordare ai cittadini sardi che è giunto il tempo di dismettere il fatalismo per inventare nuove libertà e nuovi diritti, per disegnare un futuro diverso di prosperità e benessere, si sceglie l'autocolonizzazione del proprio immaginario e la cancellazione della propria identità. E' tempo di dire basta, è tempo di cambiare, nois bi semus... finzas a sa Repùbrica!

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