sabato 5 maggio 2012

La partecipazione è una cosa seria

Questo testo scritto da Pierluigi Annis e da me esprime la nostra posizione ralativamente al dibattito apertosi sulla tornata referendaria in corso. Ma soprattutto vuole sottolineare l'importanza di un punto del nostro programma elettorale.  Crediamo fermamente che qualsiasi scelta necessiti di informazione adeguata e di discussione. 
Non si scherza con l'attitudine, la propensione e la voglia che un popolo intero o una singola comunità devono avere nell'interessarsi al proprio destino.
Per questo, noi di Aristanis Noa, riteniamo che ogni strumento, mezzo o prassi che incentivi le persone ad esprimere il proprio parere vada sempre e comunque rispettato.
Noi alla partecipazione, alla democrazia, all'assunzione di responsabilità di crediamo davvero.
Noi riteniamo che, giorno per giorno, la prassi della partecipazione democratica vada rafforzata attraverso strumenti nuovi che consentano ai cittadini di intervenire sulle questioni che li riguardano più da vicino, a partire dal quartiere per proseguire sulle scelte municipali e, perché no, sulle scelte di politica estera, economica, sociale.
Insomma a noi piacciono i cittadini pensanti, quelli che non delegano in bianco al faccendiere di turno, quelli che non aspettano che qualcuno gli conceda qualcosa ma che sono pronti a conquistarselo con l'impegno e la passione politica.


Noi siamo per la partecipazione, sempre e comunque, perché chi crede che si debba lavorare per una repubblica indipendente non può non ragionare sul futuro della propria terra, delle sue istituzioni, delle modalità di amministrare, insomma del bene più grande che un popolo possa avere: la propria libertà di espressione.
Per questa ragione, noi che ci accingiamo a costruire una città nuova stiamo da mesi discutendo dei diritti di cittadinanza che serviranno a dare forza ad un nuovo patto fondativo per Aristanis: tra questi vi è senza dubbio il diritto/dovere alla partecipazione.
Nel nostro programma proponiamo la sperimentazione di forme nuove di consultazione popolare che, ad esempio, con l'utilizzo degli strumenti forniti dalle nuove tecnologie, permettano un ampliamento del controllo democratico sul bilancio municipale e soprattutto un rafforzamento della coscienza democratica del nostro popolo. Proponiamo che si sperimenti quotidianamente la democrazia della trasparenza e che si proceda alla definizione di parti di bilancio destinate integralmente alla consultazione popolare (ad esempio con i fondi che di anno in anno vengono assegnate agli assessorati per la cura delle loro clientele).
Tutto ciò perché siamo convinti che solo l'educazione e la cultura possano essere gli strumenti utili per un buon governo dei beni collettivi.
Per questo, in questi giorni, la nostra sede in piazza Eleonora, rimarrà aperta per parlare dei quesiti proposti in questa consultazione referendaria. Ragionare e discutere, per scegliere con convinzione e determinazione per il bene della nostra comunità e della nostra nazione. Questa è la sola filosofia che ci anima.
Ragionare sulle proposte demagogiche, discutere del ruolo delle istituzioni locali, degli enti intermedi. Esprimersi e condividere la possibilità di non ritirare le schede nel momento in cui ci si presenta al seggio. Discutere la possibilità del voto contrario o del voto favorevole ad alcuni quesiti. Tutto insomma va discusso e ogni occasione è la benvenuta per farlo.

A noi non spaventa il voto, mai e in nessun caso, e non ci spaventano nemmeno pezzi di casta politica che fingono di autoriformarsi abusando dello strumento referendario. A noi spaventa il disinteresse, il fatalismo, l'immobilismo.

Per questo scegliamo la consapevolezza. Per questo vi invitiamo nella nostra sede per discutere con Noi. Per costruire percorsi condivisi di autodeterminazione che usino anche questi referendum per far crescere la nostra voglia di di governare la comunità a cui apparteniamo assieme alla nostra voglia di autodeterminazione.


Non abbiamo promesse da fare, abbiamo da proporre semplicemente un percorso di responsabilità, di consapevolezza, di acquisizione di coscienza nazionale, un percorso di una comunità che non ha paura di scegliere quotidianamente quale dovrà essere la strada per fare la repubblica.
Pierluigi Annis
Frantziscu Sanna

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