venerdì 6 maggio 2011

Maggioranza assoluta per lo SNP nel parlamento Scozzese: una giornata storica per l'indipendentismo

 
Il confronto tra i risultati elettorali per il parlamento scozzese del 2007 e quelli del 2010 ci mostrano quanto sia stata netta l'affermazione dello Scottish National Party.
Dai 47 seggi, appena uno in più del partito Laburista (46), ottenuti nelle elezioni del 2007 si passa ai 69 seggi ottenuti nelle elezioni del 2011.
Quattro anni di governo sono serviti a dimostrare che esiste un indipendentismo in grado di rispondere alle esigenze delle comunità locali, in grado di accompagnare il proprio popolo lungo un sentiero luminoso, come dice il Primo ministro appena rieletto Alex Salmond: "the path ahead is a bright one". Ora non resta che accompagnare la Scozia ancora più avanti, "Now, together, we can keep Scotland moving forward", fino all'indipendenza nazionale e magari, ancora più avanti, nel disegnare un modello di Stato in grado realmente di fare dell'innovazione istituzionale e politica un tratto distintivo e caratterizzante.
Per queste e per altre ragioni oggi è una giornata importante per l'indipendentismo tout court. Per la prima volta un partito indipendentista, in uno degli stati più importanti d'Europa per storia, peso economico e centralità politica raggiunge la maggiornaza assoluta nel proprio parlamento (69 seggi su 129 a disposizione con più di 900 mila voti).

Si tratta di una vittoria dell'indipendentismo di governo, quello che fa più paura ai vecchi stati plurinazionali ottocenteschi. Quell'indipendentismo in grado di diventare reale alternativa  e vera e propria scelta strategica per il futuro dell'Europa intera. 
Leggere il programma dello SNP per queste elezioni fornisce uno spaccato di soluzioni concrete, di strategie di breve, medio e lungo periodo volte a riaffermare la centralità della politica e la fondamentale importanza delle scelte strategiche: quelle in grado di modificare le istituzioni e di realizzare realmente nuovi beni collettivi (sicurezza, lavoro, welfare e via discorrendo) . Così, il Referendum per l'Autodeterminazione in Scozia smette di apparire come un sogno di pochi e comincia ad essere una reale possibilità che democraticamente il popolo scozzese sarà chiamato a percorrere.
Lo SNP può contare sul 45% circa dei voti. Come tutti i grandi partiti non è al suo interno omogeneo: contiene una parte maggiormente vicina ad un orientamento social democratico e una più vicina ad idee liberal democratiche; sono presenti membri che si ritengono assolutamente repubblicani e un'altra parte che invece non rinuncerebbe all'appartenenza al regno britannico. Insomma un partito complesso che fa delle sue differenze la sua forza.
Inutile dire che ci sta più simpatica l'ala repubblicana ma questi sono problemi secondari che solo le democrazie compiute possono provare ad affrontare e a risolvere.
Oggi la Scozia rappresenta, ancor di più, un interessante laboratorio per l'indipendentismo europeo. Per questo facciamo i nostri migliori auguri ad Alex Salmond e al suo futuro governo affinchè possano proseguire nel loro "sentiero luminoso"... finzas a sa Repùblica!
Frantziscu Sanna

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