Oggi e domani in 97 comuni della Sardegna si va al voto. Più di un quarto delle comunità della Sardegna si apprestano a scegliere chi li governerà per i prossimi 5 anni. Si tratta di un test di grande importanza non tanto in termini tradizionali, quanto in termini Nazionali Sardi. Ebbene si, è tempo di inaugurare una nuova stagione. Una nuova stagione che veda gli indipendentisti protagonisti nel governo delle comunità, piccole o grandi che siano. Questa è l'unica via possibile per trasformare l'indipendentismo da fenomeno sociale marginale in un fenomeno strutturale di trasformazione.
L'indipendentismo ha spesso trascurato le elezioni amministrative, o comunitarie, per santificare i test elettorali di maggiore rilevanza mediatica: delle elezioni regionali, a quelle nazionali fino ad arrivare, in alcuni casi, persino a quelle del parlamento italiano. Oggi, finalmente, qualcosa ci sta facendo percepire una inversione di rotta che potrebbe trasformarsi, se fosse incentivata a dovere, nel reale fattore in grado di cambiare l'intero scenario politico sardo. Le elezioni municipali rappresentano infatti il vero banco di prova per misurare la forza dell'indipendentismo, la sua presenza concreta nelle realtà locali e la sua capacità di stare tra la gente e incidere sul governo delle comunità.
Per questo va accolta positivamente la presenza di tanti attivisti indipendentisti nelle liste civiche, la presenza di numerose liste indipendentiste nei piccoli centri e le diverse opzioni indipendentiste presenti nelle principali città dell'isola.
Reputo un buon segno, in un cammino ancora tortuoso, la presenza indipendentista distribuita in tutte le parti dell'isola con esperimenti importanti che potrebbero rivelarsi delle vere e proprie best practice da replicare anche in altri contesti.
Certo, in rari casi si tratta di opzioni in grado di vincere le sfide elettorali ma, sicuramente, si tratta di un primo passo importante nel rivalutare l'amministrazione locale come base per la costruzione della coscienza nazionale.
Per questo, prima delle mie personali scelte, ci tengo a sottolineare l'importanza della strada che a fatica si sta cominciando a percorrere. Tutte le organizzazione indipendentiste sono chiamate a proseguire su questa strada per il bene della nostra Nazione, per il futuro della nostra Repubblica. Finchè gli indipendentisti non saranno presenti in tutti i consigli comunali della Nazione sarda, al governo o all'opposizione, avremo voglia di chiacchierare di massimi sistemi e di principi filosofici: l'unionismo governerà e noi staremo a guardare.
Per questo dobbiamo etichettare le "tornate elettorali comunitarie" come strategiche per tutti noi e per l'interesse nazionale del nostro popolo.
Prima, per importanza, dovranno arrivare risultati evidenti in questa specifica tipologia di elezioni e solo successivamente si potrà ambire a governare le 8 regioni aministrative, il nostro parlamento nazionale e, perchè no, inviare i nostri europarlamentari a Bruxelles.
Un in bocca al lupo, quindi, a tutti i candidati indipendentisti, a prescindere da quale sarà il risultato e da quala sia la loro appartenenza partitica: da qua ripartiremo per tracciare il sentiero verso la nostra Repubblica.
Un in bocca al lupo particolare va invece ai candidati di Progetu Repùblica, soggetto politico di cui sono attivista costituente, a cui va il mio totale appoggio sia nelle esperienze cittadine che nei tanti comuni in cui siamo schierati in liste civiche.
A tutti loro, per il lavoro fatto in queste intense settimane di campagna elettorale, va il mio grazie per aver contribuito ad eleaborare poposte, opzioni e futuro per le loro comunità e per la nostra nazione.
Tutto questo lavoro contribuisce in maniera determinante nel far crescere la coscienza nazionale.
Tutto questo lavoro ha bisogno di tutti i sardi, del loro voto e delle loro scelte, ma soprattutto necessita di strategie coerenti e di classe dirigente politicamente preparata in grado di trasformarsi presto in alternativa di governo reale e concreta.
Questa è la strada da seguire: strategie locali di trasformazione sociale, economica, culturale e amministrativa. La Repubblica si farà.
Frantziscu Sanna
domenica 15 maggio 2011
Strategie locali per fare la Repubblica
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E' un ragionamento che condivido in pieno e non da oggi. Le sigle indipendentiste si sono sempre strutturate e organizzate principalmente in funzione delle nazionali e questo è già di per se' un nazionalismo nel senso che presuppone un modello di Nazione che parte dal centro/alto e non dalla periferia/basso. Potremmo già essere presenti in gran parte dei consigli comunali ma non nell'attuale stato di iper-frammentazione. Da domani avremo modo di parlarne per ora in bocca al lupo a TUTTI gli indipendentisti, in particolare a quelli uniti.
RispondiEliminaAndrea Nonne
Andrè, siamo d'accordo su tutto... l'unica differenza è il destinatario dell'in bocca al lupo particolare! :)
RispondiEliminaBravo Franz.....condivido pienamente. R. Pingiori
RispondiEliminaGrazie Robè!!! In bocca al zirbone per domani!!!!
RispondiEliminaIl massimo della stupidità si raggiunge non tanto ingannando gli altri ma sé stessi, sapendolo.
RispondiEliminaSi può ingannare tutti una volta, qualcuno qualche volta, mai tutti per sempre.
John Fitzgerald Kennedy
Cun s'Istima 'e semper Frantzì!
FM
Saludè Fulviè, presto ci vorrà un commento per le amministrative appena trascorse. Ci sarebbe tanto da scrivere... ma ancora non ho avuto il tempo per farlo. Lo farò dopo i ballottaggi! A si biere luego!;)
RispondiEliminaBonu traballu Frà...
RispondiElimina(p.s.per i veli pietosi al reparto 5)
A nos bier pro bonu e in atzione...
Saludos