venerdì 13 maggio 2011

Radar & infrastrutture: esempi di intervento coloniale

Siamo alle solite, l'intervento infrastrutturale dello stato italiano sul nostro territorio continua a mantenere i tratti tipici dell'intervento coloniale.
Non sono solito usare questo termine per spiegare la situazione complessiva della Sardegna e del popolo sardo in quanto risulta, a mio avviso, troppo spesso una scusa per nascondere le nostre, tante, responsabilità collettive. 

Ritengo, però, che se si va a guardare la modalità di investimento infrastrutturale in Sardegna, e nel centro della Sardegna ancor di più, si può riscontrare senza difficoltà il tipico modello di intervento di matrice coloniale novecentesco
Questi Radar ne sono l'ennesimo esempio. Servitù militari, strumenti al servizio non delle nostre comunità locali e della nostra Nazione quanto degli interessi dello stato italiano in Sardegna. 
Così ad infrastutture minime per il territorio: strade in condizioni pietose, ferrovie inesistenti, infrastrutture di servizio (energia e comunicazioni) assolutamente limitate, fanno da contraltare i poligoni militari, gli investimenti sulle strutture carcerarie e, oggi, quelle per l'installazione di radar in tutta la costa occidentale.
Per questo saremo accanto alle comunità locali, nella difesa del territorio ma soprattutto per affermare un'idea differente di utilizzo delle nostre coste. 
Accanto alla comunità di Tresnuraghes. Contro l'installazione del Radar a Ischia Ruja finzas a sa Repùblica de Sardigna.





2 commenti:

  1. Sono perfettamente d' accordo; fuori dalle palle le servitù militari in Sardegna. Tralaltro: perché violentare ancora la nostra terra con con nuove servitù? Vogliono installare nuovi radar sulla costa occidentale? Non gli basta averci sottrato Capo Frasca? Sono ben visibili i radar posizionati sul promontorio di Capo Frasca; penso possano bastare! A fora de sa terra nostra.

    Giuseppe

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  2. Giusè, purtroppo sembra che non vogliano capire. Io su questo versante attribuisco a noi tutta la colpa. Ma come si può continuare a tenere capo frasca in balia dei giochetti di guerra e non ricominciare invece ad immaginarlo come un pezzo importante del nostro futuro. Da Oristanese provo a immaginare cosa succederebbe se domani ci dicessero che capo san marco dovesse essere interdetto per un bel poligono militare...

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