lunedì 5 marzo 2012

Più di nove milioni per il teatro lirico di Cagliari, poi ci dicono che non ci sono soldi per la cultura


9,2 milioni di euro. E' questa la cifra stanziata dalla giunta regionale per il teatro lirico di Cagliari per il 2012. Impossibile non soffermarsi un attimo per un breve commento. 
Premettendo che, quasi sempre, un euro speso in cultura è un euro speso bene. Questo particolare stanziamento mi spinge a riflettere sull'opportunità che una cifra ingente come questa venga destinata non ad interventi in grado di favorire il mondo della produzione culturale nazionale sarda ma finisca per finanziare istituzioni con costi eccessivi rispetto al ruolo sociale che rivestono.

Si legge in una nota pubblicata sul sito della Regione Sardegna che il teatro lirico di Cagliari riceverà tale "contributo" solo successivamente alla presentazione di un piano industriale che comprenda un piano di attività culturali, liriche e sinfoniche per tutto il territorio sardo. 
Ora, non voglio mettere in dubbio la grande professionalità dei lavoratori della fondazione e non voglio discutere nel merito un intervento finanziario della regione a favore di un importante istituzione culturale prima di avere tutte le informazioni necessarie a riguardo. 
Tuttavia, aspetterò di vedere come 9,2 milioni di euro, non pochi spiccioli, verranno spesi. Vorrò vedere che tipo di valutazione di impatto si farà, ossia che tipo di incidenza avranno simili risorse sul nostro territorio. Che capacità avranno di incidere sulla produzione di cultura in Sardegna, sui posti di lavoro creati e sulle capacità dei nostri giovani di vedere nella cultura un importante orizzonte anche economico e produttivo.
Insomma, aspetterò di vedere questo piano industriale citato nel laconico comunicato stampa pubblicato sul sito della Regione Sardegna. Aspetterò, inoltre, di capire da che voce del bilancio sono state tratte queste ingenti risorse e vorrò vedere quali sarebbero state le possibili alternative per un tale stanziamento. Soprattutto, però, vorrò vedere come si giustificherà un simile investimento agli occhi dei tanti operatori (piccole imprese, cooperative e associazioni) che operano nel mondo della produzione culturale in Sardegna. 
La qualità delle politiche culturali è un'ottima cartina tornasole per valutare la qualità di una classe dirigente. Per questo aspetterò di avere qualche elemento in più prima di esprimere una valutazione complessiva.
Ad oggi nel sito del Teatro Lirico non viene riportato alcun bilancio della fondazione che chiarisca in che modo vengono spesi i soldi di provenienza pubblica e che chiarisca le modalità attraverso cui si è giunti all'attuale situazione di profonda crisi.
Per questo ci vuole chiarezza e trasparenza, sempre e comunque.
Con la cultura non si scherza e nemmeno con i soldi pubblici. Staremo a vedere.
Frantziscu Sanna

14 commenti:

  1. Condivido le tue perplessità Frantzi, anche perchè nello stesso momento sono state ridotte le risorse per le piccole sedi unviersitarie, la biblioteca satta di Nuoro, il Museo Man, e chissà quante altre ancora....

    Francesco Deledda

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  2. Frantziscu Sanna: parla di ciò che conosci, per favore...
    Non è necessario che tu dia aria ai denti, tanto la muffa non si forma.
    Come ho già fatto da tempo con persone della tua risma, rinuncio a cercare di far capire qualcosa a chi non ha nessuna intenzione di capire...
    L'ignoranza, nel senso di "non conoscere", è sempre una brutta bestia.
    Ciao.
    Alberto Loi

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    1. Gentile Alberto Loi, la ringrazio per i toni "pacati" che riesce ad utilizzare. In fondo ho semplicemente chiesto di vederci chiaro su modi e forme di questo ingente stanziamento. Non si è accusato nessuno, si sono espresse perplessità su una notizia alquanto lacunosa. Sà, la trasparenza aiuta sempre NELla comprensione delle cose, l'arroganza no.
      Auspico che ci siano cittadini che vogliono essere informati sulla spesa pubblica e amministratori pronti a dare risposte.
      Ma si, forse lei preferisce che nessuno chieda conto per fare in modo che la gestione dei fondi pubblici rimanga semplice appannaggio di pochi. Lascio il suo commento offensivo e privo di volontà di confronto perchè mi pare che chiarisca bene lo spessore di chi l'ha fatto.
      Magari avrebbe potuto indicarci i documenti dove leggere qualcosa di più.
      Cordialmente
      Frantziscu Sanna

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  3. "...una cifra ingente come questa venga destinata non ad interventi in grado di favorire il mondo della produzione culturale nazionale sarda ma finisca per finanziare istituzioni con costi eccessivi rispetto al ruolo sociale che rivestono."
    Frantziscu Sanna, ho voluto usare i toni che tu definisci offensivi perchè, a mia volta, ho ritenuto di essere offeso dalla frase virgolettata che ho preso dal tuo articolo.
    I lavoratori del Lirico da anni auspicano che vengano controllate "le mani" di chi deve amministrare quei soldi, e i bilanci, se li vuoi vedere, non sono certo segreti.
    Ma se partiamo dal principio da te affermato con quella frase, non penso sia possibile dialogare e discutere: disprezzi, o non apprezzi in pieno, ciò che non conosci. Se chiedi che ti venga indicato dove trovare i documenti necessari a conoscere di più, ammetti tu stesso di non conoscere abbastanza.
    Per quanto riguarda l'importanza del Lirico, dovrebbe bastarti sapere che ha un bacino d'utenza del 72% rispetto alla popolazione locale: ti sfido a trovare un altro teatro italiano, o forse europeo, che abbia la stessa "importanza".
    La Scala ha il 20% circa...
    Tutti vogliamo sapere come verranno spesi quei soldi, ma mentre tu te lo chiedi forse soltanto ora, noi lo chiediamo da non meno di vent'anni ed esprimiamo sempre le nostre "perplessità".
    Alla fine, però, si conclude sempre nello stesso modo: i lavoratori costano e, come ha detto il nostro sovrintendente nel "suo" piano industriale, "non conviene produrre perchè costa".
    I sovrintendenti sono frutto di scelte politiche.
    Arrivano, sbagliano e non pagano: pagano i lavoratori, per ora gli unici che hanno visto decurtare le loro retribuzioni che non sono certo da 70.000 euro l'anno come una certa stampa vuol far credere (Nicola Porro, per esempio).
    Chiedete le buste paga e vi saranno date.
    Chiedete i bilanci e vi saranno dati.
    Va meglio, ora?
    Semper voster
    Alberto Loi

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  4. Aggiungo:
    i bilanci NON possono essere nel sito del teatro, ci mancherebbe altro, ma esiste una sede opportuna in cui poterli consultare.
    L'incremento di produzione e di posti di lavoro è una delle tante cose auspicate dai lavoratori che da anni chiedono di poter produrre di più, dando, con questo maggiori possibilità a nuovi posti di lavoro per i quali non mancano certo i lavoratori.
    Poi scrivi "Per questo aspetterò di avere qualche elemento in più prima di esprimere una valutazione complessiva."
    Ecco: appunto. Quindi questa che hai dato che valutazione può essere? Incompleta e parziale, perciò perchè non aspettare ancora prima di dare valutazioni di questo genere?
    Le risorse per il Lirico non sono state "sottratte" ad altre voci di bilancio, ed anche qui è chiaro che hai fatto affermazioni quantomeno frettolose e "le modalità attraverso cui si è giunti all'attuale situazione di profonda crisi." sono state da tempo denunciate dai lavoratori, che le denunciavano anche prima in quanto già a conoscenza di ciò che stava accadendo. I lavoratori furono definiti "terroristi", per queste affermazioni..
    Tutte queste cose sono note da più di un anno a chi ha voluto interessarsi della crisi del Lirico.

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  5. Ora va già meglio. Dimostra di essere una persona che ha voglia di dialogare e non solo smania di insultare gli altri. Lei ritiene offensiva una frase che non lo è e non lo vuole essere. Non vi è alcun apprezzamento negativo tant'è che parlo di una "importante istituzione culturale". Se permette poi, sono nel mio blog e sarò pur libero di esprimere una mia visione del mondo. Lei mi dice che i bilanci sono pubblici ma sa i soldi di cui si parla nel breve comunicato stampa della regione sono soldi anche miei in quanto la provenienza non può essere frutto di moltiplicazione miracolosa delle risorse: o arrivano direttamente dal bilancio della regione e quindi sono soldi frutto delle tasse pagate da tutti i cittadini sardi o arrivano dai fondi europei e allora sono allo stesso modo soldi di cui posso e devo chiedere conto. Non è mia intenzione prendermela con i lavoratori di cui rispetto la professionalità e il lavoro quotidiano sempre e comunque. Il problema che pongo è di trasparenza amministrativa, di chiarezza dell'informazione. Il che va a vantaggio suo che è un lavoratore di questa istituzione e a vantaggio mio che sono un semplice cittadino curioso. Non solo dovrebbe inveire contro di me ma dovrebbe supportare la mia richiesta per fare in modo che tutto avvenga nel massimo rispetto dei diritti di tutti. Può anche dirmi che i soldi non prevedono alcuna sottrazione ad altre voci ma lei mi insegna che la politica gestisce denaro pubblico e le scelte, con le risorse scarse, vanno orientate su un obiettivo piuttosto che su un altro. Ho solidarizzato con la vostra battaglia e lo faccio anche oggi se necessario, ciò non toglie che io abbia tutto il diritto di capire e di avere garanzie affinchè quei soldi portino benefici alla mia terra ed alle nostre comunità. 9 milioni di euro non sono una cifra che passa inosservata. Dovrebbe prenderne semplicemente atto.

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  6. Anche a me viene da dire "Va già meglio", e per gli stessi motivi. Chiedo scusa per il "tu" usato invece del "lei", ma è un'abitudine teatrale.
    Chiarezza e trasparenza è tutto ciò che chiediamo da tempo, quindi su questo siamo d'accordo.
    Come verranno utilizzati quei soldi, d'ora in poi non dovrebbe essere più un mistero, come ci auguriamo, e ci sarebbe piaciuto che non lo fosse stato neppure prima.
    Sul diritto a capire dove vanno i soldi pubblici non si può discutere, ma è una domanda che bisogna porsi non solo per il Lirico. Mi pare che ci sia abbondante materiale per discutere...
    Comunque, non ho difficoltà a chiedere scusa per i toni usati: forse le mie intenzioni non erano quelle, ma le assicuro che la battaglia (non sua) contro di noi è stata più cruenta di quella contro chi dovrebbe pagare per i danni arrecati al teatro, alla città, ai lavoratori e ai contribuenti.
    La saluto cordialmente
    Alberto Loi

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  7. A me pare che la critica fosse rivolta ai politici che amministrano i soldi pubblici, non ai lavoratori del Lirico...

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  8. Gentile alberto, se cerca in questo blog troverà molti articoli che si interrogano sulle politiche pubbliche e sulla fine che fanno le risorse della collettività. La vicenda che riguarda il lirico e quindi anche voi lavoratori di questa istituzione è uno dei tanti casi in cui è giusto pretendere chiarezza e trasparenza. Mi pare che alla fine ci si sia trovati pressochè d'accordo. Ovviamente, avrò il piacere di commentare ulteriormente la vicenda appena si apprenderà qualche elemento in più. Le ho dato del lei perchè sono solito farlo con chi è poco rispettoso del dialogo. Oramai il fraintendimento mi pare assodato... quindi ti saluto e ti ringrazio per lo scambio.
    A s'intender sanos
    Frantziscu Sanna

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  9. Ti saluto e ti ringrazio anche io per lo scambio, benchè l'inizio non sia stato dei più tranquilli...
    Ribadisco un concetto, se mi permetti, non per dar nuovamente fuoco alle polveri ma per rispondere all'anonimo che commenta prima di te: la critica dell'articolo è certamente rivolta a chi amministra denari pubblici e non ai lavoratori (questo non l'ho mai pensato), ma la frase da me contestata, che è quella da cui è nato il mio risentimento, poteva dare l'impressione (forse sbagliata) di voler sminuire il ruolo sociale svolto dal Teatro Lirico.
    Sono certo, a questo punto, che le intenzioni non erano quelle da me ravvisate, benchè l'affermazione potesse forse dare adito a fraintendimenti soprattutto da parte di chi, come i lavoratori del Lirico, è vittima di un sistema, ormai incancrenito, di pessima gestione delle risorse pubbliche ma è invece trattato da vera e propria "causa del male".
    Alla prossima, più pacifica occasione!
    Alberto Loi

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    1. "istituzioni con costi eccessivi rispetto al ruolo sociale che rivestono"...ecco; ...questa frase da il senso a tutto l'articolo che a mio modesto parere è fazioso, strumentale, populista e scritto con totale incompetenza.

      Il "ruolo sociale" di un teatro?
      Una prigione ha un "ruolo sociale" che è quello di tenere i criminali lontani dalla società. Un "centro sociale" ha un "ruolo sociale" che è quello di unire gruppi tra giovani all'interno di tematiche ideologiche.

      Ma un teatro non ha un "ruolo sociale" ....andare ad ascoltare l'opera fa crescere forse lo sviluppo di una determinata società?
      I nazisti si "purificavano l'anima" ascoltando le opera di Wagner, quanto di piu' alto esiste..e poi cionostante compivano i piu' efferrati crimini contro l'umanità...

      Lasciamo quindi perdere il "ruolo sociale" dell'Opera e della Cultura tutta e concentriamoci invece sull'importanza per la Sardegna di avere un teatro lirico che, come tutti speriamo, funzioni.
      L'Opera Lirica italiana e suoi teatri stanno per essere da poco dichiarati PATRIMONIO CULTURALE MONDIALE a seguito di una candidatura sottoscritta e firmata da oltre 5 milioni di cittadini. L'Opera è nata in Italia e si è sviluppata storicamente nei teatri italiani ed è a tutt'oggi l'unico mezzo che consente di far conoscere la lingua italiana nel mondo perchè in tutto il mondo da Sidney a Tokio viene cantata ed ascoltata in lingua italiana.
      Quindi l'importanza di mantenere i nostri 14 Teatri d'Opera nazionali (di cui Cagliari è uno) è un dovere nei confronti della nostra storia e del futuro della nostra nazione e non un "ruolo sociale".

      Non conosco bene la situazione del teatro Cagliari ma so che è un teatro "piccolo" come personale dipendente rispetto a Roma o a Firenze o a Milano, quindi non ha un costo eccessivo in stipendi da pagare e so di per certo che i dipendenti in questi anni hanno fatto molti sacrifici a fronte di disastri da parte dei Sovrintendenti che li amministravano. Mi viene in mente la gestione Meli..o anche quella recente di DiBenedetto...tutti messi lì dalla politica romana.
      Vorrei chiedere una cosa..ma è possibile che non si riesca a trovare in tutta la Sardegna un manager capace di condurre il teatro con una gestione trasparente e finalmente con dei criteri di produttività legati alla crescita artistica e al decentramento sul territorio?

      Secondo me domande tipo queste aiutano tutti a comprendere meglio la situazione invece di sproloquiare sui "ruoli sociali".

      Grazie

      Gavino Sanna

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Beh, che dire? Visto che fa il sociologo della domenica e, oltrettutto, si esprime con un arroganza di buon livello domani cercherò di risponderLe con un pò di calma. Bonanotte

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  10. Buongiorno e buona domenica a tutti.
    Mi chiamo Marco e sono un lavoratore del Teatro lirico;
    Caro Signor Frantziscu la ringrazio di ospitarmi in qualità di commentatore nel suo blog.
    Vorrei cercare di essere breve.
    Intanto mi permetta un GRIDO da stadio virtuale in favore del mio stimato collega Alberto Loi in quanto mi unisco al suo pensiero, in tutte le virgole e in tutti i risvolti emotivi che lo hanno spinto ad avere un acceso dibattito con Lei
    Sono pienamente d'accordo anche con Lei sul discorso delicato ed importantissimo della TRASPARENZA!!!

    Tutto sommato vorrei proporle una mia riflessione forse un po' personale, forse un po' troppo sul piano umano, ma che credo e spero che non sia del tutto fuori luogo.
    Anche io come Alberto mi soffermo su questa sua frase:

    "...una cifra ingente come questa venga destinata non ad interventi in grado di favorire il mondo della produzione culturale nazionale sarda ma finisca per finanziare istituzioni con costi eccessivi rispetto al ruolo sociale che rivestono."

    Ecco appunto, il ruolo sociale che secondo Lei sarebbe poco importante (non quanto lo ritiene il Sig Gavino Sanna che commenta a sproposito il ruolo sociale andando a scomodare il povero Wagner e i suoi terribili ascoltatori autori del più grande genocidio della storia dell'umanità!!!!)
    D'accordo con la trasparenza, ma le voglio ricordare sia a Lei e ANCOR PIU' al Signor Gavino che GLI ANTICHI GRECI HANNO INVENTATO LA DEMOCRAZIA ANCHE GRAZIE AL TEATRO GRECO!!! Ci ricordiamo della dimensione catartica che lo stesso infondeva nell'animo degli spettatori?... lascio a voi le logiche conclusioni.

    Mi sovviene un'altro pensiero forse poco popolare:
    Siamo sicuri che dietro questi discorsi,peraltro condivisibili, di trasparenza dei conti pubblici etc etc
    non ci sia altro? e mi spiego: da anni ormai, con grande amarezza assisto ad una denigrazione esplicita e/o implicita di chi per amore dell'arte ne fa di essa il proprio mestiere, quasi avessimo un peso irrisorio sull'economia e la coesione sociale del paese, ritenuti degli improduttivi accattoni e perdigiorno...
    Nel mio piccolo curriculum ci sono degli studi peraltro non terminati, di psicologia, ma che mi sono stati utili per capire molte pieghe dell'animo e del pensiero umano: siamo sicuri che dietro tutti questi discorsi di cui sopra non si nascondano pieghe psicologiche invereconde supportate da un pensiero sociale dilagante quale quello che ho appena spiegato poco sopra? cosìcchè un PREGIUDIZIO DI FONDO NON SI INNESCHI IN POMPOSI, IPOCRITI DISCORSI DI GIUSTIZIA SOCIALE, CONTI PUBBLICI E TRASPARENZE PIU' O MENO NASCOSTE?... Lascio di nuovo a voi le conclusioni...

    Infine vorrei rivolgermi al Signor Gavino Sanna e con una punta di sarcarsmo RINGRAZIARLO per averci messo alla stregua dei nazisti, quali, noi fossimo "cibo spirituale" avvelenato per un probalbile futuro dittatore GENOCIDA...!!!

    Da parte nostra, come lavoratori del teatro lotteremo sempre per una più oculata e trasparente gestione dei finanziamenti pubblici e per una più alta coesione sociale e per diventare sempre più nutrimento sano del pensiero umano e civile quali noi artisti siamo chiamati ad essere!

    Mi congedo da voi ringraziandovi del tempo dedicatomi.
    Cordialità.
    Marco Frigieri
    artista del coro del Teatro Lirico di Cagliari.

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