Gli enti pubblici dovrebbero contribuire a migliorare la nostra vita associata, dovrebbero dedicarsi alla produzione di beni collettivi in grado di rendere maggiormente vivibili le nostre comunità e il nostro territorio. L'esempio del Consorzio di Bonifica di Oristano è a dir poco significativo per dimostrare che troppi enti in Italia sono dei semplici carrozzoni vessatori e iniqui, simbolo di un modello di stato fallimentare e meritorio di essere trasformato. Altro che beni collettivi, questi pretendono di imporre tasse senza nemmeno premurarsi di indicare i servizi resi. Basandosi sul meandrico mondo dei codici, incomprensibili ai più, e sulla giungla delle leggi piuttosto che sull'affermazione della propria utilità sociale, pretendono dazi senza alcun pudore. È una malattia tutta italiana quella dell’ente inutile, incontrollato e incontrollabile, che agisce esclusivamente secondo logiche autoreferenziali di pura sopravivenza.